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— Ora sei nel mezzo; aiutati come puoi. Non ti disperare; faranno di tutto perchè tu li acchiappi. Sono galanti... con te!...

Tornò al suo posto saltando. Filippo l’afferrò per un braccio.

— Sei una pazza!...

— E tu sei savio?

Lanciata questa piccola sfida si divincolò e sgusciò via come un serpentello.

— Attenti! ricomincia il giuoco.

E la catena si mise a girare, prima adagio, poi galoppando. Bice Chiari, quella sorniona come la chiamava l’Amelia, aveva l’aria di abbandonarsi con voluttà a quella danza frenetica, stretta fra due studenti che si serravano ai suoi fianchi.

— Allargate la catena!... Così!

Argìa pareva sbalordita. Rimaneva quasi immobile in mezzo al largo circolo, le mani protese dinanzi a sè, il viso fosco.

Era bella, di una bellezza seria e ideale.