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domandò Fausto Lamberti a Filippo, guardando la fanciulla con inesprimibile tenerezza.

— Sempre! È stata la nostra provvidenza fin dal giorno in cui abbiamo avuto la disgrazia di perdere la mamma. Sebbene abbia un anno meno di me, l’ho sempre considerata come il vero capo della famiglia. E non solo io, ma anche lui, il tuo professore...

— Basta Filippo!... — supplicò la ragazza posandogli una mano sulla bocca appena ornata da due nascenti battetti.

— Acchiappata! Acchiappata!... Chi sei?... Dà una voce!

— Ah!...

— Argìa! Argìa! Argìa!...

E la birichina si strappo la benda per affrettarsi a legarla sugli occhi della sorella.

— Mi avevi vista!

— Vero niente!... Aspetta che ti lego bene.... Ecco fatto, dammi la mano.