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gata!... E poi non voleva passare per ribelle? Pretendeva di identificarsi con lui?!...

Ah! non poteva, no, non poteva!

Era inutile: non sapeva sacrificarsi.

Poteva morire, non cedere la sua orgogliosa personalità.

Eppure, no! non era orgoglio, nè ribellione. Lei avrebbe voluto. Le faceva tanto male di vederlo in collera il suo Fausto: peggio che mai, addolorato.

Ma era una cosa impossibile quella narrazione. Tutta la sua femminilità si rivoltava.

Come doveva fare, soltanto a dargli un’idea delle cose passate e dello stato dell’anima sua, delle battaglie segrete, delle indefinibili aspirazioni, e di quella completa atonia della sua volontà?...

Avrebbe raccontati i fatti brutalmente, e Fausto non avrebbe capito nulla, oppure avrebbe capito qualche cosa di mostruoso.

No!... Non poteva.