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— Giuochiamo a mosca cieca!.... Giuochiamo a mosca cieca! — gridò in mezzo al chiasso una vocina fresca.

E una figuretta svelta, che non era ancora di donna e non più di bambina, si gettò nei gruppi interrompendo dispute, troncando frasi, persuadendo a tutti che bisognava giuocare, per riscaldarsi, per divertirsi.

— Quando Amelia vuole, non c’è verso di contraddirla!

Tutti cedettero. Il giuoco cominciò e Amelia si lascio bendare gli occhi per dare il buon esempio.

— È sempre una bamboccia — sentenziò l’ufficialetto discorrendo colla sorella maggiore. — Non sei riescita a tirarla su seria come te!

Uno strano sorriso passò sulle labbra coralline e tumidette di Argìa, e le lunghe ciglia dei suoi grandi occhi azzurri si chinarono per velare il lampo corruscante delle pupille.

— È stata sempre così seria la signorina?