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gna tutte le volte che il suo compagno era costretto a fermarsi un istante per lasciarla rifiatare.

— Dove sono loro?

— Camminano in là, sull’erba del contrafforte; li ritroveremo poi. Ci aspetteranno come le altre volte, sull’ultimo spalto. Siediti qui un momento, sei troppo stanca.

Sedettero sul parapetto.

Il bastione andava giù a picco, in un praticello acquitrinoso, solcato da un rigagnolo e contornato da una roggia, che formava una cascatella il cui rumore saliva dolcemente. Di tratto in tratto una locomotiva lanciava un sibilo dalla vicina stazione sepolta nella nebbia.

Si provavano le macchine. Un treno partiva o arrivava.

— Partire! — mormorò Argìa sospirando. — Andare lontano lontano. Vivere ignoti..

Fausto si scosso e crollò il capo.

— Si sarebbe sempre noi due!