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Fausto e Vittorio scambiarono alcuni saluti.

Le due coppie camminavano in una sola fila: le due ragazze in mezzo, i due giovani, uno per parte.

Andarono così, quasi senza parlare, fino in fondo al Corso.

Quando giunsero in piazza Castello, Amelia e Vittorio cominciarono a discutere sul monumento a Garibaldi che Amelia difendeva sempre contro gli scherzi satirici del futuro avvocato; non perchè a lei importasse qualche cosa del monumento, ma per il semplice gusto della contraddizione.

Disputando affrettarono il passo e si staccarono dai compagni.

Argìa e Fausto continuarono a camminare lentamente uno accanto all’altra. Tacevano.

— Vuoi il mio braccio?

Ella si appoggiò senza rispondere.

— Hai freddo?

— No...