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Vi fu un silenzio. Poi, il Mandelli tornò a interrogarla, con un tremito nella voce.

— Sei sicura di non amarlo?

— Oh! babbo! Mi par piuttosto che lo odio.

— L’odio è qualche volta molto vicino all’amore. Vero è però che sarei stranito se una ragazza della tua intelligenza dovesse provare simpatia per uno stupido di quella forza. Egli farà, oramai irreparabilmente, l’infelicità dell’Annetta. Sarebbe troppo se dovesse fare anche la tua.

— Eppure, babbo, è fatale che egli faccia l’infelicità di tutte e due le tue figliuole; per sottrarmi alle sue eventuali persecuzioni, ho deciso di sposare il ragioniere Pietro Bonazza.

— Come?... Se non lo puoi soffrire?

— Forse non è che una esagerazione di bambina capricciosa. È buono il ragioniere, e mi vuol bene. Io penso che è mio dovere di sposarlo, di farmi uno stato. Quando Brussieri saprà che sono fidanzata e vedrà il mio fidanzato venire in casa come lui, si conterrà diversamente e se ha dei grilli gli passeranno.

— Cara Emma! Tu sei sempre stata una fanciulla ammirabile, la mia unica gioia, la mia più grande consolazione. Lasciamelo dire: tu non sei mia figlia di sangue.... ma io ti ho sempre amata più della mia vera figlia....

— Taci, babbo!... È questo il mio rimorso. Io sono entrata povera, miserabile in questa casa e mi