Pagina:Speraz - Emma Walder.pdf/84


— 80 —

passata. Ma ci vuol riposo. La lascino così, e quando si sveglia, una cucchiaiata di questo liquido. Tornerò domattina.

Il signor Leopoldo andò ad accompagnare il medico fino al cancello, poi si ritirò nel suo studio.

Le due donne restarono al capezzale dell’ammalata.

Passarono alcune ore quasi in completo silenzio, finchè l’Annetta si risvegliò, mormorando:

— Ho fatto un brutto sogno... Dov’è il babbo?

— È andato a letto.

— E voi altre?... Ah! sono stata male. Dio mio! Il babbo non vuole...

Balzò dal letto con impeto.

— O mamma! mamma... il babbo non vuole...

— Ma che! bimba, ti sbagli. Il babbo vuole che tu sii felice: dunque?... Sai bene; fa sempre così. Piglia sfuriate per nulla, poi da li a lì non se ne ricorda più.

— Sì, ma...

— Non t’inquietare, credi. Mi ha dato la sua parola che non farà più alcuna opposizione.

— Cara mamma!... Cara Emma! abbracciami anche tu. Così... Mi sento molto debole. Tieni a mente mamma, che se queste storie non finiscono presto, se si continua così, la tua bambina morirà, sembra forte la tua bambina, ma è debole...

— Amore mio, bimba mia! Non dire queste cose; non parlare di morire! Tu devi vivere e essere felice,