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licità di Annetta era bene che Emma uscisse di casa, l’avrebbe fatta sposare a un facchino o ad un principe, con la medesima indifferenza. Fosse pure Celanzi, purchè la conducesse via!

Ella si diceva:

— Se Maddalena è giunta al punto di dirmi quello che ha detto, posso star sicura che il pericolo esiste, che Paolo è molto debole per le belle ragazze, e che la felicità della mia povera figlia è minacciata dalla presenza di Emma. Maledetto chi me l’ha portata in casa!

Questa imprecazione le sfuggì dal fondo del cuore, tanto più che Emma non era facile a maritare, e che aveva già rifiutato un eccellente partito.

Quanto a Celanzi, osservandolo meglio, doveva convincersi che egli non aveva alcuna inclinazione per la Walder. Non la guardava mai, non le usava alcuna di quelle gentilezze che i giovani prodigano alla fanciulla preferita.

Niente.

Sembrava non avere occhi per nessuna fuori di lei stessa, Cleofe.

Il dubbio già concepito e discacciato, le si appalesava fondatissimo. Egli non pensava che a lei. Era evidente. La guardava sempre.

Fece diverse esperienze. Girando da un gruppo all’altro, dopo di essersi staccata dalla signora Maddalena, osservò come Andrea si conteneva.

Non vi era dubbio! si occupava di lei sola. Questa