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— Scusi, signorina, come ha potuto conservare un affetto così vivo per chi l’ha abbandonata?

— Oh, signor Gioachino, non li accusi; erano tanto poveri! Dirò anche questo: la signora Mandelli me ne ha sempre detto tanto male, che io mi sono ostinata a crederli molto migliori di lei; e li ho difesi e li ho amati, come forse non avrei fatto se lei non si fosse così accanita contro di loro. È un mio istinto.

— Povera Emma! La signora Mandelli non ha saputo esser una mamma per te! — disse Marta accarezzandola e dandole improvvisamente del tu.

— Non ha saputo; no. Eppure se ci penso devo scusarla anche lei. Forse l’ho offesa io stessa senza volere, senza sapere. Caratteri troppo diversi. Ma sarei una canaglia se non riconoscessi tutto il bene che mi ha fatto.

— L’organista però è più affettuoso.

— Oh, sì...

S’interruppe e tornò a scongiurare Von Roth, affinchè le dicesse tutto quello che sapeva dei suoi genitori.

L’uomo si rabbuiò: guardò il soffitto così immediato, e sembrò cercare le parole, intanto che Marta, riafferrata dal prepotente interesse per ciò che avveniva sulla giostra, guardava fuori e tornava a prendere qualche appunto nel suo libretto.

— Son tanto cattive queste notizie, che non sa come incominciare?