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scappò a dire Gioachino troncando l’interminabile lite.

Marta lo guardò di traverso.

— Chi, per esempio? Quello delle scimmie laggiù?

— Sicuro. È un bravo giovine, sempre meglio di quel famoso, famosissimo attaché, che ce l’attaccherà bella, vedrai....

— Speriamo di no — , disse la tedesca interrompendolo con pacatezza. — In ogni modo quello ch’è fatto è fatto.

Calmato a sua volta, Gioachino s’accontentò di sospirare.

Sicuro, anche lui era stato troppo condiscendente; le sue recriminazioni venivano troppo tardi. Purchè tutto non andasse alla malora!

E guardava la bella giostra con un senso di angoscia.

Sicuro! Le cose del mondo andavano anzichenò a rotta di collo. Un famoso imbroglio le cose del mondo.... Famoso, fameuse!...

Emma capitò in buon punto per fermare il filosofo sullo sdrucciolo delle considerazioni malinconiche.

— Oh, la nostra Emma!...

«Avanti, carina, avanti.

Tutti e due si alzarono ad incontrarla. La signora Marta l’abbracciò e la baciò con tenerezza di madre.

— Si metta qui accanto a me.