Pagina:Speraz - Emma Walder.pdf/362


— 356 —


Morire?!

Perchè moriva Leopoldo? Perchè?

Non aveva che quarantasett’anni; avrebbe potuto vivere il doppio; e non gli restavano che pochi mesi!

— È la volontà di Dio — dicevano le vecchie parenti.

No. Emma non credeva, non poteva credere a siffatti capricci di un Dio.

La sua anima s’innalzava all’ideale, ma il dio tiranno, il dio autocrata, le rimaneva incomprensibile.

Certo una legge fatale doveva uccidere Leopoldo, poichè tutto nella natura le pareva divino e fatale.

Egli moriva perchè il dolore aveva logorate le sue forze, non mai ristorate dalla gioia. Una grande legge naturale, violata... questo era, questo!

La sua coscienza fu illuminata da una luco improvvisa.

Sentì, con l’istantaneità di ogni rivelazione interna, che lei stessa, lei stessa non aveva saputo dare all’amato tutta la gioia di cui egli aveva necessità per rinnovare le sue forze esaurite dai patimenti. Lei stessa, lei stessa lo uccideva!

Il suo sacrificio era stato un tranello, dacchè non aveva saputo dargli la felicità che fa vivere.

Ed ora?...

Troppo tardi!