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— Con Brussieri — disse Celanzi tremando egli pure — è andato in fumo...

Esitò ancora, e finalmente disse:

— Paolo Brussieri è morto.

Emma vacillò, allungò una mano come per aggrapparsi a qualche cosa. Sarebbe caduta se Andrea non la sosteneva.

Fu un lampo. Chiamando a soccorso tutta la sua forza di volontà potè rimettersi.

— Mio Dio! — susurrò — Annetta avrà sofferto molto.

E tacque incapace di continuare.

Andrea, che pensava con raccapriccio a ciò che doveva narrarle ancora, disse sbadatamente:

— Oh, certo. Lo spavento... Adesso però non ci pensa più. Sa bene, è un’indole superficiale, capricciosa...

Emma non contradisse. Conosceva bene quell’indole e quel cuore. Un’altra parola inavvertita al primo momento, la faceva riflettere, la empiva di stupore. Lo spavento, egli aveva detto; lo spavento... Perchè? Dove era morto... il promesso sposo di Annetta? Come era morto?

Le balenò al pensiero che Paolo si fosse suicidato... che il rimorso lo avesse assalito, dopo la scomparsa di lei...

L’avrebbe amata, allora! Un lampo di gioia accompagnò la tragica visione. Poi tornò la tenebra. Non era possibile. S’illudeva.