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più. Son le duecentomila lire che ti fanno gola. Ebbene, non le avrai!... Va!
— Basta perdio! Avrebbe voluto che sposassi la sua bastarda, per questo m’insulta...
Pallido, gli occhi iniettati di sangue, le labbra tremanti, convulso, il Mandelli balzò in piedi a sua volta, e con un potente manrovescio segnò la faccia liscia del bellimbusto.
— Carogna! Infame! — gridava con la voce strozzata.
Brussieri rispose al ceffone con un pugno in mezzo al petto.
Tutti e due perdevano il lume degli occhi.
Allora la mano brancicante del Mandelli, che istintivamente cercava un’arma, afferrò un grosso coltello a punta dimenticato sulla tovaglia, e con la rapidità del fulmine si buttò su Brussieri.
— To’, animale! To’ questo!
Due volte il coltello affilato entrò nella gola, che la camicia scollata, a largo colletto arrovesciato, lasciava scoperta.
Un urlo rauco, strozzato, uscì insieme al sangue dalla gola squarciata. Pure, essendo forte e svelto, il giovane cercò di sciogliersi dalla stretta mortale e di atterrare il suo assalitore.
In quel momento la cameriera accorsa alle grida, apparve sulla soglia, e scappò inorridita.
Leopoldo, esasperato dagli sforzi disperati che il