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Che gliene importava a lui, dopo tutto?... Infelice in tutte le maniere: questo era il suo destino.

Nessuna legge, tuttavia, poteva comandargli di strapparsi il cuore con le proprie mani.

Era giorno fatto quando arrivò a una sua fattoria, guidato dall’abitudine.

Oltre alla casa dei contadini vi era là una casetta padronale, una specie di casa svizzera.

Pensò di riposarsi qualche ora perchè si sentiva spossato.

La massaia gli si fece incontro, premurosa.

Il suo uomo era fuori: le dispiaceva tanto. Era andato a Monza a far montare la cavalla, il signor padrone sapeva bene, approffittando della festa per non perdere tempo nei giorni di lavoro... E appunto capitava il signor padrone!

Leopoldo la tranquillò: non aveva bisogno di nulla. Voleva soltanto entrare nel villino e riposarsi. La buona donna andò a prendere la chiave.

I bimbi intanto si facevano intorno al signore, e lo guardavano, curiosi. Il vecchio Fido, antico cane da caccia messo a riposo, venne anche lui a fargli un mondo di feste.

Ouella fattoria con la piccola abitazione era sempre stata la villeggiatura prediletta della signora Mandelli madre. Leopoldo vi aveva passate parecchie vacanze, e moltissime feste, nell’infanzia e nell’adolescenza. Quel tempo lontano gli si affacciava come una