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— Cose orribili... che avevi già nel sangue prima. Per questo eri così fastidiosa. Altrimenti non potrei spiegarmi il tuo fortunato cambiamento.

Annetta lo guardò d’alto in basso, con quel sorriso vagamente canzonatorio che ora aveva di frequente.

— E se non t’amassi più? — gli domandò a bruciapelo. — Se la malattia avesse distrutto il mio amore?...

Il fatuo — che fatuo egli era sempre, anche nella passione — la guardò in aria di sfida.

— È impossibile.

— Perchè?... Credi proprio che una donna non possa cessare di amarti? Sei molto bello, sì, ma..... quando una donna ha sofferto troppo per un uomo, può anche odiarlo qualche volta.

— Odiare?.... Le donne che odiano non hanno i tuoi occhi, non hanno il tuo viso d’angelo, i tuoi bei capelli.... Tu sei buona, bella, cara, tu non puoi che amare!

E chetamente, la baciò sulla bocca, mentre i giocatori erano intenti alla loro partita.

— Se la vecchia si volta, sentirai che ramanzina!

Malgrado questo pericolo, i baci spesseggiavano nell’ombra protettrice.

Annetta riprese a discorrere sommessamente. Voleva sapere che impressione gli aveva fatto l’entrare per la prima volta nella sua camera.