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dentemente desiderata, e la sua inesperienza della vita non le permetteva alcun dubbio, alcuna sottile distinzione fra un desiderio così violento e l’amore vero. Le sue istintive diffidenze di prima, svanivano come ombre: ora le pareva di essere veramente amata. E il suo cuore amante, serrato e compresso fino a quel momento, sbocciava come un fiore al caldo bacio del sole.

Ella non dimenticava tuttavia il motivo della sua visita: la sua naturale rettitudine la teneva attaccata al pensiero di Annetta. E di Annetta discorreva narrandone le sofferenze, gli strazi, ripetendo le note cose, cercando di rammentarsi le frasi preparate; appassionandosi per convincere Paolo; lottando con tutta la generosità di cui era capace. Diveniva eloquente, persuasiva, incalzante.

Ma Paolo non l’ascoltava.

E lei stessa cominciò a distrarsi; non pensò più a quello che diceva, e continuò a parlare come in un sogno, lamento assorbita dalla passione di quell’uomo, gli occhi abbagliati dagli occhi ardenti che non le davano riposo un momento.

A un tratto ammutolì.

Egli le si era fatto tanto vicino che sentiva il suo alito.

Si scosse, spaventata da quello che provava.

Balzò in piedi, barcollò. Si rimise.

— Devo andare — disse con un filo di voce. — È tardi...