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Un bel giorno, proprio quando non l’aspettavano più, il cancelliere arrivò.

E come niente fosse tornò a farsi vedere da per tutto.

Subito Andrea Celanzi andò in cerca di lui.

Lo trovò in casa, in quella cameretta che egli sempre occupava presso i padroni dell’osteria della Torre. Stava per uscire.

— Vengo a parlarti di un affare assai delicato — disse Celanzi, trattandolo con quella famigliarità comune tra giovani che si vedono spesso e frequentano le stesse case.

— Parla — fece l’altro — Sono tutto orecchi.

Andrea raccontò ciò che avveniva in casa Mandelli, e che Paolo pareva ignorare. La malattia di Annetta, la disperazione dei genitori, le poche speranze che davano i medici se l’ammalata non usciva dallo stato d’abbattimento in cui la teneva la sua infelice passione.

— Certo — concludeva Andrea — non posso credere che tu ti sii allontanato con la deliberata volontà di mancare al tuo impegno. Neppure i Mandelli ti credono capace di questo. Da quanto scrive tua madre alla signora Mandelli, anche lei crede che si tratti di qualche malinteso. Non è per simili inezie che si manda a monte un matrimonio e si lascia languire una ragazza. In casa tutti ti vogliono bene, e ti aspettano. Lo stesso Leopoldo non è come tu credi. E