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alcun interesse diretto, provò un oscuro rancore per quella donna maritata che incatenava un giovanotto.
— Povero babbo! — pensò — tu sei così leale!
Si asciugò una lagrima che scendeva, inavvertita, sulla morbida guancia.
Ora voleva andare in chiesa. Avrebbe sentito meglio la musica e si sarebbe distratta, come tante volte.
Suonava il mezzogiorno. Si ricordò che a quell’ora il Brussieri doveva essere a Milano e ne provò piacere, perchè Annetta avrebbe passata una bella giornata e sarebbe ritornata a casa di miglior umore.
Uscì di camera. Scese al primo piano. Chiamò la cameriera per darle qualche ordine; una donna giovane e che non le voleva male, quella cameriera.
Aveva riattraversato il corridoio e stava per imboccare la scala interna, allorché Paolo Brussieri si trovò dvanti a lei.
Un grido le sfuggì.
— È successa qualche disgrazia?! balbettò impallidendo.
— No...
— Allora... Perchè già di ritorno?
— Nessuno è di ritorno. Io non sono partito.