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svaniscono. La maternità è la grande assorbente della sensibilità femminile. Guardi un po’ sua madre; guardi me; rifletta, esamini. Vedrà che, malgrado quanto si possa dire in contrario, l’uomo resta sempre il padrone, e noi, povere donne, non abbiamo che i nostri figli.... per alcuni anni.... poi nulla, o peggio che nulla: la vecchiaia e l’abbandono!...

— Le donne come lei, signora, non invecchiano mai, e non sono mai abbandonate! — esclamò il figlio del guantaio, contento di cavarsela con una galanteria, ma niente affatto insensibile alle grazie della sua futura suocera.

— Bisogna che l’Annetta impari ancora molto dalla sua mamma — soggiunge dopo un momento, con un sorriso che pretendeva d’essere molto fine, ma non raggiungeva la meta.

— Oh! imparerà. Non ne dubiti. Io ero molto più stupida di mia figlia, a diciott’anni.

— Emma viene a chiamarci — disse l’Annetta additando la fanciulla che arrivava di corsa.

Fosse l’ora, il colore del cielo che il sole morente tingeva di rosso, o la particolare disposizione dell’animo suo, Emma apparve in quel momento, come una visione ideale, tra il cupo verde delle fiondi.

Aveva negli occhi uno strano fulgore, nel viso delicato un candore abbagliante; e la semplice veste scura che mollemente cingeva il suo corpo svelto, le dava una distinzione suprema.