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Lina. — Non è vero. Non vi siete più vedute da quel giorno, perchè Laura dovette partire e pochi mesi dopo ammalò e morì. Io l’assistevo: avevo avuto il posto a Venezia insieme a lei. Le confidai la mia sventura; e prima di morire ella mi diede le tue lettere, perchè me ne valessi, come arma di difesa in un caso estremo. Ti conosceva a fondo la povera Laura.

Erm. — Tutte menzogne. Se tu hai codeste lettere, mostramele. Ah! ti sfido a mostrarmele. Sono tue invenzioni.

Lina. — Le ho e sono ben custodite. Non le mostrerò altroche a tuo marito, se non mi lascierai in pace, se oserai mischiarti nei fatti miei. Oh, sei ben fatua se hai potuto credere che una donna così crudelmente ferita da te, non approfittasse della tua debolezza per farsene un’arma contro la tua prepotenza.

Erm. (schiacciata dalla impotente collera e dall’umiliazione, nasconde il viso fra te mani e piange rabbiosamente. Alcuni momenti di silenzio).

Lina. — Tu piangi. È la tua ora. Se tu sapessi quanto piansi io; quante angoscie, quante pene, mi costò il tuo trionfo. Io avevo dato tutta la mia vita a quell’uomo: credevo in lui come in Dio: Mi aveva chiesta a mio padre: ci eravamo promessi.... Oh, lo so! questo non iscusa il mio fallo. Dovevo resistere alle sue preghiere, alle sue seduzioni: dovevo diffidare, calcolare. (Cambiando voce e accento) Ma se ho sbagliato, pago; epperò questo non c’entra. Vi sono altre colpevoli, più colpevoli di me.... io credo..., che non pagano e passano trionfanti, col sorriso sul labbro, davanti alle cadute mie pari. Non dirmi crudele se le tue lagrime non mi commovono, tu sei tra quelle superbe colpevoli, che l’inganno protegge. Ti ricordi quando è nata la tua Emma? Che feste nella tua casa!... Il giorno del battesimo io guardavo il corteo dalla mia finestra, nascosta dietro le gelosie. Che lusso, che treno! Pareva che portassero a battezzare la figliuola di un re.... ed era una bastarda.... sì! come tu hai detto di Cesarino. Una bastarda fortunata. Oh! non mi chiedere quello che provai in quei momenti! Rivedevo la notte in cui il mio bambino, appena nato, veniva portato via, di nascosto, portato lontano, in campagna, fra