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Il vecchio riaccese la pipa, che s’era spenta da capo, e guardò la campagna crollando le spalle.
Il sole era tramontato, la salita quasi finita; correvano sull’altipiano: la vallata dietro alle loro spalle giaceva nelle tenebre: Castelvenere in mezzo a un leggero velo di nebbia pareva un fantasma gigantesco. Un ruscelletto scendeva mormorando per la costa fin giù nella profondità più scura della valle; la ginestra in fiore spandeva un odore soave.
Emilia pensava alla sua povera mamma morta tanti anni addietro, e di cui non conosceva nemmeno la tomba; pensava al padre che l’aveva seguita, e si sentiva sola vicino a quel vecchio che aveva giurato di proteggerla e provvedere alla sua felicità.
— Ma, e chi mi dice che parlandomi così egli non creda veramente di parlare per mio bene? mormorò subendo senza avvedersene, l’influenza di quel cinismo.
— Ah, no! continuava poi, sempre tra sè e sè; c’è il suo interesse di mezzo. È in nome del suo interesse, non del mio che mi parla. Oh mamma mia! se tu fossi viva, tu mi parleresti altrimenti.
E chinava la testa sul petto, e due lagrime lunghe, amare, solcavano le sue guancie.
Avevano fatto un mezzo miglio così in silenzio,