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— Ascolta, Carlo, riprendeva la Bianca, ascolta: cosa ci siamo detti infine che non sapessimo da lungo tempo? Sono tre anni dacchè mi fosti presentato qui: era di febbraio, ti ricordi? Sapresti dirmi quando hai cominciato ad amarmi? No. E io nemmeno; ma credo fin dalla prima sera.

— E io no forse? Ho sperato lungo tempo che tu non te ne saresti accorta. Era tutto quanto potevo fare per te: non lasciarmi penetrar mai. Non avevo diritto di funestar la tua vita. Ma sono state debole, ovvero la passione è stata piú forte di me.

— Non farti rimprovero, Carlo. Una sola cosa ti domando: fa che il nostro amore rimanga sempre com’è: immacolato; fa ch’io non debba mai mentire.

Dicendo queste parole’Bianca non osava levar gli occhi. Egli sospirò; un fremito lo scosse, si passò una mano nei capelli; girò gli sguardi intorno, arrestandoli un momento sovra ciascun oggetto, quasi per salutare una cara memoria: fece alcuni passi staccandosi da lei: s’arrestò:

— Ho capito; disse dopo averla contemplata per qualche tempo con vivissima espressione d’affetto: mi chiedi molto; ma io non mancherò mai al tuo volere. Se sará necessario che m’allontani perchè la tua volontá sia rispettata, farò anche questo sacrificio, mi allontanerò.