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al suo pianoforte. Ora si ricordava di tutto il colloquio. E quel giorno sarebbe stato domani! Oh che paradiso...

Ma Maria lo guardava, e lo pregò di accostarsi un po’ di piú a lei.

Un dolce sorriso sfiorò le sue labbra e illuminò quel viso, che aveva giá un’espressione quasi immortale.

La baciò in fronte, ed ella gli rese il bacio stringendoselo al cuore.

— Non soffro, disse. Ma tu perchè sei tanto triste? Pensi forse alla mia morte vicina? Non accorarti, amor mio! La morte è una neccessitá, e io almeno muoio con la coscienza d’essere stata amata e felice. Chi sa se non è forse meglio che muoia?

Lui protestò quasi piangente e le chiese di che temeva.

Ma lei non temeva di nulla. Sapeva di essere amata. Conosceva il suo cuore, sapeva che piuttosto d’ingannarla si sarebbe lasciato morire. Ma nulla può durare eterno su questa terra; tutto muta e si trasforma: sentiva che anche la sua vita doveva trasformarsi.

S’arrestò un momento e lo guardò mentr’egli le baciava le mani in silenzio.

— Sono molti anni, riprese a dire, che vivo del