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— Non so, padrona.

— Ah, Gianni, non mi far degl’indovinelli!

Ma dimmi piuttosto, perchè parli sempre senza alzare il capo, sono tanto brutta io che hai paura a guardarmi?

— Ah! signora, signora tutta la bellezza che Dio ha dato al cielo e alla terra....

— Ebbene? perchè t’arresti?

— Signora, abbia compassione: non rida di me, io non so parlare, non ho imparato sui libri.

— Già, al solito, voi altri siete tutto innocenza, tutto candore! Ma vi sono anche tra voi gli scaltri, o meglio forse le scaltre, che sanno giovarsi di quest’apparenza bugiarda per giungere ai loro fini!...

Gianni chinò il capo in silenzio.

Emilia, tornando a sprofondarsi nei suoi tristi pensieri, non badò più a lui per qualche tempo. Non si sentiva che il passo dei cavalli a il rumore delle onde.

A un tratto, come se se ne fosse rissovenuta improvvisamente, sospinta forse dall’acre bisogno di tormentar qualcheduno per dare sfogo al suo proprio dolore, lei si volse un’altra volta al giovane, e gli fece questa domanda: