Pagina:Sperani - Tre donne, Milano, Galli, 1891.djvu/33


— 23 —

asciugò le mani e, rimessosi il fazzoletto in capo, s’apprestò ad uscire.

— Dove andate? — gridò la Virginia esasperata. — Perchè non parlate?... Che vi si è fatto?... Sorniona!...

A quest’attacco la moglie di Sandro si voltò e mostrò una faccia così corrucciata, che la provocatrice rimase interdetta.

Ma ora l’offesa non poteva più contenersi. Si gettò con impeto sulla nemica; le afferrò i polsi con le sue dita di lavoratrice, vere morse di ferro; e spingendola contro il muro, la inchiodò lì, gridandole con lo strozzamento della collera:

— Vergognati!... Vergognati!...

Poi, tutto a un tratto, ripresa dall’intimo orrore che quella donna le ispirava, la lasciò stare e uscì senza voltarsi.

La notte era cupa e diaccia.

Il mucchio di casupole pareva addormentato. Ma al di là si sentiva un bisbiglio di voci con-