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Comincia con un comizio nel teatro Castelli di Milano, sul suffragio universale, scena riprodotta stupendamente.
In tutto il lavoro le quistioni sociali e politiche, trattate con una sicurezza ed un’esperienza che pare impossibile possa avere acquistato una donna — poichè già voi sapete, che sotto il robusto nome di Bruno Sperani, si nasconde una figura muliebre — sono in tutto il racconto così bene incatenate e collegate con la vita giornaliera dei personaggi, che l’aridità dell’argomento sparisce e la lettura del libro è sempre piacevole e interessante.
Nel leggerlo mi è accaduto spesso una cosa curiosa. Alternativamente con questo leggevo — Il mistero del poeta — di Antonio Fogazzaro, già pubblicato nella Nuova Antologia, e di sovente mi veniva fatto di confondere gli autori per modo di credere — Il mistero del poeta — racconto idealista, tutto sfumature di sentimenti, lavoro di una delicatissima intelligenza femminile; e — l’Avvocato Malpieri — frutto di lungo e serio studio di costumi, di un forte ingegno maschile.
Come in tutti i romanzi moderni, anche in questo manca o quasi sfugge il fatto, l’intreccio, come si diceva una volta: nessuna scena a sensazione, nessuna ficelle, tutto si svolge naturalmente e logicamente.
(Dal Caffaro).
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