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Invece d’inforcare le lenti dell’anatomico e stancare la nostra pazienza a furia di verbali l’autrice stimò meglio cogliere il lato caratteristico dei fatti umani, lasciando che questi parlassero da soli.

In luogo di seguire le orme de’ pseudo-naturalisti francesi, preferì attenersi al metodo de’ grands maîtres del romanzo russo e inglese, che consiste appunto nel cercare e ottenere grandi effetti con la massima sobrietà di mezzi.

Questa tendenza che io aveva già notata in Nell’Ingranaggio, spicca ancor più chiara nell’ultimo romanzo della scrittrice dalmata.

Tutto sommato un libro vigoroso, attraente, e, fra le odierne produzioni del genere, senza dubbio un libro hors ligne.

(Dall’Indipendente di Trieste).

Marco Zar.


L’Avvocato Malpieri, 1888.

In tutto il romanzo di questo spostato Malpieri, il tipo è sviscerato con molto acume e vigore. Una tinta bigia di amarezza predomina in tutto il libro e da essa, a stento, si salva qualche tipo gaio, come quel povero bambino di Amilcare. L’impressione generale è profonda e ci fa sempre più convincere che la Sperani à una forza ed un’audacia nella concezione artistica e nello svolgimento del suo concetto che pochi scrittori posseggono. Io per parte mia, auguro alla nostra letteratura molti romanzi