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— Non parliamo di queste cose — mormorò tristamente facendo l’atto di alzarsi.

— No, no!... Sta qui. Parleremo d’altro Sii buona: è l’ultima volta!...

Senti, devo farti tanti saluti da parte di una persona, anzi di due.

— A me!

— Si, a te. Sai che sono stato a Milano, la settimana passata?

Ella scrollò il capo. Si scusò. Viveva sempre così rintanata: non sapeva mai niente.

— Se avessi saputo, l’avrei pregato di andare un momento a casa di don Giorgio... Son già tre mesi che la Cristina mi ha mandato i denari perchè andassi a trovarla, e non ho mai potuto.

— Hai fatto male.

— Santo Dio! come si fa!... Prima, il padrone non mi ha dato mai il permesso: poi s’è malato il bambino della mia vicina, il povero Gigino, e mi voleva sempre alla culla, povero angelo!... Volevo appunto mandarle a dire alla Cristina, che oramai andrò per le feste...

— Sarà troppo tardi, figliuola mia!...