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Sandro doveva arrivar presto perchè era domenica, e perchè sapeva la Virginia tanto aggravata; più presto ancora per vedere i danni della grandine. Poi, forse qualcuno l’avrebbe avvertito della morte di Virginia; ed egli sarebbe accorso per vederla e baciarla un’ultima volta.

— Cane!... Assassino!... Baciarmi la mia donna! Portarmi via la dolcezza di quella carne! Godermi quel corpo, mio, mio! E dopo, come niente fosse, piantarmi qua col grosso podere sulle braccia, vedendo che non potevo bastare ai lavori! E spogliarmi di quella poca roba con la scusa della spartizione!... Cane!... No. Caino!... Tu possa morire senza dire «Gesù» e bruciare per l’eternità.

Batteva i denti, gli occhi gli si iniettavano di sangue, il petto gli si gonfiava. Sentì il bisogno di scattare in piedi sotto l’impulso formidabile dell’uragano che si scatenava dentro di lui.

— Vieni! Vieni presto, perdio!

Nessuno ancora. Ricadde sulla sedia. Cercava di ricomporsi; di aspettare pazientemente.