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di Pietro apparvero quasi subito sopra il livello del pavimento.

Quando egli fu presso al letto, la Virginia che voleva rampognarlo, ammutolì vedendogli la faccia sconvolta, gli occhi gonfi di lagrime. La sua indifferenza di egoista e di malata, fu scossa da quella inesprimibile disperazione.

— Che hai? — mormorò.

Egli volle rispondere, ma non potè subito; e solo un gorgoglio confuso gli uscì dalla strozza. Si lasciò cadere su uno sgabellotto che era là accanto al letto, e stentamente, con voce sorda pronunciò queste poche parole:

— Il padrone mi ha fatto chiamare. Si ripiglia il podere!... Ha già fatto il contratto con Giovanni Cappella di Gu che ha due figliuoli grandi e quattro ragazze!...

E tacque, incapace di commentare un fatto così eloquente.

La Virginia restò un momento sbalordita; ma poi, con tetro cinismo, la sua voce quasi fischiante uscì in questa esclamazione:

— A san Martino io non ci sarò più!...

— L’ha detto anche a te? — si lasciò sfuggire Pietro.