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E sorrise in pelle, indovinando vagamente che il dottore doveva ridere della sua superstizione.

Difatti egli voleva gridarle:

— Maledetti preti! Come v’infinocchiano!

Ma non potè: era troppo commosso.

Volle dire dell’altro: Che le voleva bene, tanto tanto: che l’avrebbe fatta felice.

Ma la coscienza schiacciante dell’inutilità gli troncò la parola. Anche se l’avesse commossa e vinta — ciò che gli pareva quasi impossibile — non sarebbe stato inutile?... Anche se lo avesse amato... Inutile! Inutile!... Questa parola crudele risuonava dentro di lui; e gli pareva che tutta la sua vita ne fosse attossicata.

Malinconie di un istante, certo. Ma intanto, in quell’istante, egli le subiva.

Scrollò il capo e le spalle, come per cacciarsi di dosso quell’ossessione.

— A rivederci! Spero di trovarti più ragionevole la prossima volta.

Maria lo salutò dolcemente chiedendogli scusa. Si era fatta rossa e aveva delle lagrime nella voce.