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su per tutte quell’ore, mantenendola in uno stato di eccitamento. Si sentì sopraffatta da una immensa prostrazione. E dal fondo della sua anima si fece strada uno spasimo sordo, inesplicabile, che andò acuendosi di momento in momento.

Quel suicida, quell’ubbriacone, quell’uomo orribile, scacciato da lei perchè rubava e avviliva la casa del parroco con la propria bassezza: quello sciagurato uomo era suo padre!...

Giustamente lo aveva scacciato; e giustamente Sandro Rampoldi non aveva voluto accoglierlo. Ma questo nulla mutava alla terribile verità: era il padre suo quell’uomo; e lo avevano trovato morto in un fosso, mezzo putrefatto, come una carogna... Chi sa quanto aveva patito!... E era suo padre!

Questo pensiero, che per lei aveva l’acutezza dolorosa di una sensazione fisica, diveniva intollerabile, le mordeva le carni.

Un sasso lanciato con maggior violenza venne a battere appunto contro quella imposta là vicino a lei. Un grido le sfuggì; un singhiozzo terribile eruppe dal suo petto.