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un’anima da coniglio: in un mondo dove tutto si perdona, fuorchè il dire: «Ho sbagliato: cambio opinione.»

Certo qualcuno lo avrebbe compreso, compatito almeno: qualcuno gli avrebbe steso benevolmente la mano. Vere anime superiori esistevano nel mondo; aveva letto tanti libri dettati da un alto pensiero; scritti da uomini veramente liberi. Ma come presentarsi a quegli uomini?... Come cercarli nell’ingranaggio della vita quotidiana?... E se sbagliava?... Se l’uomo apparentemente liberale e superiore, a cui egli si sarebbe rivolto, avesse nudrito dei pregiudizi, o una di quelle ripugnanze ereditarie, invincibili, che fanno dire anche ad un uomo di buon senso: l’unto non si leva mai: il prete resta prete in eterno, e quello spretato lo è due volte?...

O se, pur trovando l’uomo ideale, fosse mancata in lui stesso la capacità di farsi comprendere? Se avesse destato delle diffidenze? Era tanto facile: un prete!... Che umiliazione! Che spasimi in tutto l’essere!...

Oh! maledetti coloro che l’avevano gettato fanciullo in un seminario, facendogli pagare a