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distinzione terza. - cap. iv. |
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sitis substinere: Iddio è fedele, il quale non vi lascerà tentare oltre al vostro potere; ma colla tentazione vi darà forza e aiuto che possiate sostenere. L’altra utilitade che fanno le tentazioni, si è che fanno crescere l’anima in virtude: sì come dice san Bernardo, che vedendosi l’uomo combattere e essere tentato, ricorre all’aiuto di Dio; il quale spesse volte ricevendo (secondo che dice il Profeta di lui: Adjutor in opportunitatibus, in tribulatione: Egli è aiutatore ne’ bisogni e nelle tribulazioni), e’ si cresce la fede di lui, la speranza si conforta in lui, l’amore s’accenda in ver’ di lui; e così diventa l’uomo virtuoso e perfetto, esperto e conoscente di molte cose, che non era innanzi. In tanto che la Scrittura dice: Chi non è tentato, che sa egli? quasi dica, poco o niente. Anche per le tentazioni si pruova l’uomo s’egli ha bontà veruna, e com’egli è costante e fermo. Onde, con ciò sia cosa ch’elle sieno così utili, non se ne dee l’uomo disperare, ma confortarsene e prenderne più speranza. E così si può dire simigliantemente dell’altre tribulazioni, ch’elle sono molto utili a chi pazientemente le porta; imperò che Dio le permette, e fa venire per correzione e
gastigamento di coloro cui egli ama, sì come dice per la Scrittura: Colui che io amo, correggo e gastigo. E ancora fu detto a santo Iob: Beato colui che da Dio è corretto. La qual parola esponendo san Gregorio, dice: Se se’ fuori del numero di coloro che sono corretti e fragiellati, sarai fuori del novero degli eletti beati e salvati. Onde dice san Paolo: Qual è quel figliuolo che ’l padre no ’l corregga e batta? Sopra la qual parola dice santo Agostino: Non essere di senno puerile e fanciullesco, che tu dica: Più ama Iddio cotale, che me; perché a lui lascia fare ciò ch’ e’ vuole, e dàgli prosperità; e me immantenente flagella, pure ch’io faccia uno piccolo fallo. Anzi più tosto godi sotto la battitura del flagello; ch’egli è segno che Dio, come figliuolo, ti corregge qui, e sérbati altrove l’eterna ereditade. Come, per lo contrario, dice san Grego-