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distinzione terza. — cap. iv. |
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fece, tradendo Iesu Cristo Salvatore. Contro a questa disperazione è efficace rimedio considerare la ’nfinita misericordia di Dio, la quale, sanza niuna comparazione o agguaglio, avanza ogni umana iniquitade e miseria. Questo volle dire il profeta David quando disse: Misericordia Domini plena est terra: La terra è piena della misericordia di Dio. E in altro luogo disse: Domine, in coelo misericordia tua; et misericordia
eius super omnia opera eius. Disse, che la misericordia di Dio è in cielo, e sopra tutte l’opere sue. Per la quale cosa, ringraziando, dicea: Misericordias Domini in oeternum cantabo: Io canterò sanza fine le misericordie di Dio. E san Paolo chiama Iddio: Pater misercordiarum, et Deus totius consolationis: Padre delle misericordie, e Dio
di tutta consolazione. E conoscesi la misericordia di Dio spezialmente nella sua passione, per la quale misericordiosamente siamo ricomperati e salvati, come dice san Paolo: Non ex operibus justitioe quoe fecimus nos, sed secundum suam misericordiam salvos nos fecit: Non per opere di giustizia che noi facessimo, ma secondo la misericordia sua ci fece salvi. Di ciò parla san Bernardo in persona d’uno peccatore, e dice: Io ho fatto uno grande peccato: che sarà? turberàssene la coscienza mia, ma non se ne pertuberà (dove vuol dire, che se ne turberà per contrizione, ma non se ne perturberà per disperazione); imperò ch’io mi ricorderò1 delle piaghe del Signore mio, e vedrò per la ferita del lato il cordiale amore, per lo quale mi ricomperò. I chiovelli mi saranno una chiave che un’apriranno il tesoro della misericordia sua. Non potrà essere niuna colpa tanto degna di morte, che per la morte di Cristo non si strugga e tolga: onde non mi sbigottirò, temendo di qualunche grande infemitade, dappoi ch’i ho così efficace e virtuosa medicina, come è la morte di Cristo. E santo Agostino, parlando a Dio Padre, dice: Quello tuo unico e diletto
- ↑ Così e, al creder nostro, assai bene la stampa del primo secolo.