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distinzione terza. - cap. i. 41

pudenda tua in faciem tuam, et ostendam gentibus nuditatem tuam: Io rivelerò, dice Iddio all’anima peccatrice, nella faccia tua la vergogna tua; ovvero: Io ti rinfaccerò quelle cose di che tu tí vergognerai, e mostrerò alle genti la tua nidità. Questo sarà il dì del giudicio, quando, come dice san Paolo: Illuminabit abscondita tenebrarum, et manifestabit consilia cordium: Quando illuminerà le cose nascoste e fatte in tenebre e al buio, e manifesterà i consigli del quore. Per non avere, adunque, quella vergogna e quella perpetua confusione, dobbiam volere sostenere questa picciola temporale vergogna dalle genti, non lasciare per vergogna l’opere della penitenzia, considerando quel che Iesu Cristo dice nello Evangelio: Qui me erubuerit et meos sermones, hunc Filius hominis erubescet, cum venerit in maiestate sua, et Patris, et sanctorum Angelorum: Chiunque si vergognerà di me e delle mie parole, o vero chi farà vergogna a me e alle mie parole, a quel che cotale il Figliuolo della Vergine farà vergogna, o vero svergognerà, quando verra nella maestà sua e del Padre e de’ santi Angioli, cioè a dì del giudicio. Onde meglio è sostenere la vergogna degli uomini, che quella di Dio, recandoci a mente quello che dice la Scrittura nel libro della Sapienza, parlando in persona di coloro che furono derisori, cioè ischernitori de’ giusti; i quali quando saranno nello ’nferno, e vederanno i Santi nella gloria di paradiso, i quali eglino nella presente vita spregiarono e schernirono, piangendo per la pena e per l’angoscia che averanno, diranno: Hi sunt quos aliquando habuimus in derisum, et in similitudinem improperii. Nos insensati vitam illorum oestimabamus insaniam, et finem illorum sine honore. Ecce quomodo computati sunt inter filios Dei, et inter Sanctos sors illorum est: Costoro sono i quali tempo fu c’avemmo a vile e a dispregio, e de’ quali ci facemmo beffe e scherno; imperò che noi stolti, sanza senno, riputavamo la loro vita una pazzia, e che il loro fine fosse sanza onore: e ecco come sono ora computati tra’ figliuoli di Dio, e tra’ Santi è la sorte


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