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CONCIONI TRATTE DALLE ISTORIE DI TITO LIVIO.


volgarizzamento attribuito a frate iacopo passavanti.


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Parlamento fatto tra Scipione duca de’ Romani e Annibale duca di Cartagine.

Volendo parlamentare insieme Scipione e Annibale, a pitizione d’Annibale, l’uno e l’altro mossono il campo del loro esercito, approssimandosi insieme per ispazio di quattro miglia; e venendo a certo luogo di mezzo e comune a ciascheduno, atto e disposto a ragionamento che fare voleano, fecero stare a drieto loro compagnia armata, et eglino soli con due interpetri s’avvisarono insieme; e come s’ebbero veduti, maravigliandosi l’uno dell’altro, quasi storditi riguardandosi insieme, prima tacettero, poi Annibale prese primo a parlamentare.

In tal maniera cominciò, e disse:

S’egli era per fatale disposizione o vero per divina provedenza ordinato che io, il quale mossi prima guerra al Popolo di Roma, e che ebbi presso che nelle mie mani della impresa guerra vittoria, venissi spontaneamente e di mio arbitrio a domandare pace; lieto sono e molto m’è a grado che tu, Scipione, sia colui da cu’ io la pace addimandi. Et a te non n’è piccola loda, tra gli altri tuoi grandissimi fatti di pregio degni, che Annibale, al quale gli Dii di tanti duchi o vero imperadori romani aveano data vittoria, ti dea lato e arendasi di chiedere a te la pace; e che tu sia colui che a questa guerra famosa più per li nostri pericoli e danni, che