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376 omelia d’origene.

cognobbe la boce di messer Gesù Cristo; e gittòglisi a’ piedi in terra per baciargliene, e lagrimando disse: — Rabboni, — cioè a dire, Maestro mio buono.1 E Gesù Cristo le disse: — Non mi toccare, imperò ch’io non sono ancora salito al Padre mio. — Volle dire Gesù Cristo: — Io non sono salito al Padre mio, cioè nel cuor tuo; imperò che tu pensi tanto della mia umanità, e tràti tanto l’amore che tu hai, pensando di me, che ti ritiene e non ti lascia levare lo ’ntelletto pienamente a contemplare la potenza e la virtù e l’amore della mia divinità, perla quale io mi sono risucitato. — Onde disse Gesù: — Non mi toccare; — e tuttavia destava il suo desiderio. Oh mutazione della mano dello Altissimo! Mutato è grande dolore in grandissimo gaudio, e giubilo e allegrezza. Mutate sono in lei le lagrime del dolore in lagrime di giubilo e d’amore. Quando Maria s’udì chiamare Maria, perchè così la solea chiamare il suo maestro Gesù, sentì una cotale dolcezza maravigliosa, per la quale ella cognobbe incontanente che egli era Gesù, il suo amoroso Maestro, che la chiamava, e riconobbe la sua boce dolcissima e soave. E come risucitasse da morte a vita lo spirito suo, incontanente le tornò il conoscimento, e fulle aperto lo ’ntendimento il quale Gesù avea velato. E vogliendo messer Gesù Cristo dirle più parole, non potea Maria sostenere d’udir più nè più aspettare; ma, inebriata e languida d’amore e d’allegrezza, sì ’l prese ancora, e disse: — Maestro mio e vita mia, l’amor forte non vuol parole. — Onde non volle dire altro Maria quando ’l chiamò e disse: — Maestro mio, solo tu sai l’animo mio, ch’io non voglio altro che te. Te addomando, te amo, di te languisco, e desidero te con tutte le midolle del cuore e con tutte le potenze dell’anima mia. — O amore, come se’ forte cosa! Certo, in verità, bene se’ più

    Sanno gli amatori di tai cose la cagione per la quale i Codici già Pucci più non possono in Firenze consultarsi.

  1. Il testo origeniano: Dicit ei Iesus, Maria. Conversa dixit ei, Rabboni: quod dicitur magister.