non si stende a fare piovere, come fa la luna, avvegna che possono fare sognare, come fa anche la luna. Chè quando omori freddi e umidi abbondano nel corpo, e spezialmente nel capo; o quand’altri ragionasse molto efficacemente dell’acqua; o quand’altri desiderasse molto che venisse piova1 o avesse paura che non piovesse, sarebbono cagioni particulari di sognare che piovesse; e non si stenderebbe la loro virtù fuori dell’uomo, oltre al sogno, a fare piovere. Onde lo ’nterpetre trasanderebbe, e non direbbe vero quando interpetrasse il sogno della piova, fatto dalla cagione particulare che non ha virtù di fare piovere, come quello che dà la cagione comune, la cui virtù si stende a fare piovere. E questo è l’errore e lo ’nganno di questi sognatori vani e prosontuosi interpetri, che si mettono a volere interpetrare secondo la scienzia e l’arte loro, anzi secondo la fantasia del capo loro, così i sogni che non hanno interpetrazione, come quegli che l’hanno o che la possono avere. Onde arditamente pressumerebbono d’interpetrare il sogno sopraddetto del ridere per lo solleticare, avvegna che non possa avere interpetrazione. E userebbono due regole generali secondo la loro arte: che l’una è interpetrare per lo contrario, com’egli dicono, che chi sogna morte sua o d’altrui, che significa accrescimento di vita: per simile, come dicono che chi sogna vestimenti neri significa tristizia e tribolazione. Così direbbono che quello riso sognato, interpetrando per lo contrario, significherebbe dolore e pianto, del quale sarebbe cagione la crudeltade altrui, significata per lo solleticare; o vero, interpetrando per simile, direbbono che il ridere significa letizia e gioia con allegrezza, del quale sarebbe cagione il lodare e il lusingare altrui, significato per lo solleticare. Quanta vanità questa sia e quanta falsità, ciascuno ch’ha niente di sen-
- ↑ Così, col Codice, ancora la stampa del 95. Nell'altre due: venisse dell'acqua.