Pagina:Specchio di vera penitenza.djvu/342

314 trattato della scienza.

tra' dimonii e coloro che usano questi segni ad alcuno effetto, secondo la predetta arte. Soglionsi vantare certi di questi maléfici di potere mutare le menti, e di trasformare una cosa in un’altra: come sarebbe di fare d’uno uomo o d’una femmina una bestia od uno uccello; o di creare cose nuove, come favoleggiando iscrivono i poeti. Alla vanità falsa de’ quali si risponde, che sanno bene eglino medesimi che mentono per la gola: chè non posson più che possa il maggior1 loro, cioè il diavolo; della cui potenzia è detto di sopra che non sì stende a tanto, avvegna che possa fare parere certe cose altre che quelle che sono. D’un’altra cosa falsamente si gloriano; e questa è, che a loro richiesta il maggiore loro insegna qualunque scienza di súbito a qualunche grosso uomo, osservando egli certe regole dell’arte: e di ciò hanno scritto uno libro che si chiama l’Arte notoria, della quale pruova san Tommaso, ch’è interdetta e vietata come gli altri libri magici e diabolici; imperò che contiene caratteri e figure de’ patti taciti fatti2 col diavolo, col quale non è licito d’avere patto o convegna o compagnia o amistà alcuna; anzi ci è comandato da Dio che l’abbiamo per isfidato nimico. Onde san Paolo dice: Nolite locum dare diabolo: Non vogliate dare luogo al diavolo. E san Piero: Cui resistite fortes in fide: Il vostro avversario diavolo va cercando intorno intorno, come uno leone rapace, com’egli ne possa alcuno divorare; al quale contastate, forti stando nella fede. Anche pruova san Tommaso, che quella arte notoria non ha efficacia veruna; con ciò sia cosa che la potenzia del diavolo non si stende a potere illuminare lo ’ntelletto dell’uomo, chè sarebbe di bisogno in quel súbito apparar fuori del mondo usato e naturale all’uomo. Onde, avvegna che il diavolo potesse insegnare, esprimendo3 con suono di

  1. Maestro in tutte le stampe; così variato, e certo non male, anche dopo quattro righe, nel nostro Manoscritto.
  2. Manca fatti nel Codice e nella stampa del 25.
  3. Il Testo a penna: espressamente.