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306 trattato della scienza.

Della terza scienzia diabolica.


La terza scienzia diabolica si è quella per la quale gli uomini vogliono sapere o potere certe cose che sa e puote el diavolo; e vógliolle1 sapere e potere fare dal diavolo. Dove è da sapere, che come il diavolo sempre desidera la perdizione degli uomini, così ha trovate certe vie per le quali finalmente gl’induca a perdizione. E fuori delle vie comuni a tutte le genti de’ vizi e de’ peccati, ha introdotta nel mondo una via di perdizione, della quale molti uomini sono vaghi, e con gran diletto v’entrano, non considerando il grande pericolo e la finale dannazione a che ella mena. E questa è certa scienza e arte che ’l diavolo ha insegnata e rivelata infino al2 cominciamento del mondo, e spezialmente dopo il diluvio, ad alcuni uomini malífici, a sapere certe cose occulte, e potere fare certe cose impossibili agli uomini; come fu quello Zoroaster, e Ermes Trimegisto, e più altri, i quali ne feciono scrittura e libri, per li quali questa maladetta arte da noi è imparata: e chiamasi, con generale vocabolo, arte magica, avvegna ch’abbia molte spezie, modi e osservanzie e riti, che dànno all’arte nomi speziali: e tutto ciò che per tale arte si dice e fa, inlicito è, e da Dio e dalla Chiesa interdetto e vietato. Che sia inlicito, si dimostra imperò che si fa alcun patto espresso o tacito co’ demonii. Espresso, quando per invocazione o scongiuro, o per alcuno sagrificio di sangue o d’altra cosa, il demonio si chiama a rispondere, a manifestare, a fare alcuna cosa occulta o malagevole; alla quale dire o fare quello folletto3 spesse volte mostra d’essere costretto per la ’nvocazione,4 o per lo scongiuro, o per sagrificio o promesse che gli

  1. Gli editori del XVI e XVIII secolo, voglionte. (Manca questo passo nella stampa del quattrocento.)
  2. Sola la stampa del 25: dal.
  3. Il Testo nostro: quello ingannatore.
  4. Il medesimo: per la 'ncantazione.