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trattato della scienza. | 297 |
dee vanagloriare, udendo quello che dice Salamone: Qui addit scientiam, addit et dolorem: Chi accresce la scienzia, s’accresce pena e dolore; però che chi più sa, più gli è richiesto, e maggiore peso ha a sostenere, e più cose conosce e vede1 che gli dànno afflizione e pena.
Della terza scienzia, cioè diabolica.
La terza scienzia si è la scienzia diabolica; e chiamasi scienzia diabolica in due modi: cioè, o la scienzia la quale ha il diavolo delle cose ch’egli sa; o vero la scienzia per la quale l’uomo sa o vuole sapere quello che sa il diavolo o dal diavolo. La prima scienzia diabolica si è quella per la quale il diavolo sa quello ch’egli sa: ed è molto grande questa scienzia; chè, avvegna che ’l diavolo, peccando e rovinando di cielo, perdesse la grazia e la gloria, non perdè però la naturale scienzia la quale Iddio creatore pose nell’angelica natura. Onde, come il diavolo non perdè niente della sua naturale et essenziale sustanzia, così non perdè la naturale scienzia, per la quale egli escellentemente, più che niuno uomo puro, o per naturale ingegno o per esercizio di studio, conosce e sa tutte le scienze e l’arti; avendo chiaro conoscimento, non solamente in genere, ma specificatamente e singolarmente di tutte le cose naturali, spirituali e corporali. Ond’egli conosce e sa di Dio quanto il naturale intendimento ne puote senza lume di grazia comprendere. Cognosce delle sustanzie separate, cioè degli Angioli e delle loro sustanzie, le propietadi naturali, gli ordini e loro ofici, e quanto si stende la loro virtù e potenzia naturale. Egli conosce e sa delle stelle e de’ pianeti2 e loro siti, spere3 e cerchi, le loro altezze e quanti-