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266 trattato della vanagloria.

hai ricevuto da Dio, come se tu non gli avessi ricevuti? O quand’altri ha1 alcuno bene temporale o corporale o spirituale che fusse, del quale si gloriasse mettendo sé innanzi a Dio; la qual cosa vieta Iddio per lo profeta Ieremia, e2 dice: Non glorietur sapiens in sapientia sua, nec fortis in fortitudine sua, nec dives in divitiis suis; sed in hoc glorietur qui gloriatur, scire et nosse me: Non si glorii il savio nel senno e nella sapienza sua, né l’uomo forte nella fortezza sua, né ’l ricco nelle sue ricchezze; ma chi si gloria, si glorii di sapere e di conoscere me. O quand’altri il testimonio degli uomini mandassi dinanzi a quello di Dio, sì come Cristo dicea contro ad alcuni nel Vangelo: Qui dilexerunt magis gloriam hominum, quam Dei: Egli hanno più amata la gloria degli uomini, che quella di Dio. E puòssi intendere in due modi: o ch’egli abbino più amato d’avere gloria dagli uomini, che da Dio; o ch’egli abbino più amato di dare gloria agli uomini, che a Dio. Il secondo modo che la vanagloria può essere contro alla carità di Dio, si è da parte di colui che si vanagloria, quando la sua intenzione referisce e ordina alla gloria come ad ultimo fine, alla quale eziandio le cose virtuose ordina, e per la quale avere non lascerà di fare di quelle cose che sono contro a Dio, e3 lascerà di fare di quelle cose che sono secondo Iddio: e in questo modo è peccato mortale. Onde dice santo Agostino: Questo vizio, cioè la vanagloria, è nimico della vera fede, se nel quore sia maggiore cupidità di gloria e della umana loda, che ’l timore e l’amore di Dio. E però dicea Cristo nel Vangelo a certi vanagloriosi: Quomodo potestis credere, gloriam ab invicem expectantes; et gloriam quoe a solo Deo est, non quoerentes? Come potete voi ben credere e avere vera fede, aspettando la gloria l’uno dall’altro, e non cercando la

  1. Questo verbo sì necessario al senso, omesso nel Codice e trascurato nella più recente, è nelle antiche edizioni.
  2. E qui coll'aggiunta della copulativa il Codice nostro e la stampa del primo secolo ci rendono compiuto il costrutto.
  3. Men bene l'apografi: delle.