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capitolo terzo. | 245 |
mondo: onde dicea il profeta David: Humiliatus sum, et liberavit me: Io m’umiliai, e fu’ liberato.
Leggesi nella Vita de’ Santi Padri, che santo Antonio una volta ôrando, vide tutto il mondo pieno di lacciuoli del diavolo i quali erano tesi in terra;1 e lagrimando disse: – Or chi potrà iscampare di tanti lacciuoli, che non sia preso da qualcuno? – E udì una boce che gli rispose e disse: – L’umiltà sola, Antonio, non potrà essere presa. – Questo pare che volesse dire il Salmista, quando disse: In via hac qua ambulabam, absconderunt laqueum mihi; e séguita: Intende deprecationem meam, quia humiliatus sum nimis: Nella via dond’io andava, dice il Profeta, m’hanno nascosti i lacciuoli per prendermi e allacciarmi; ma io mi sono umiliato: e però intendi il priego mio, Signore mio, e líberami. La quarta utilità che fa l’umilità, si è ch’ella ha vittoria del diavolo, e mai non si lasciavincere a lui. Che l’umilità vinca il diavolo, san Gregorio lo dice nell’Omelia; dove dice che quante opere si fanno con umiltà, tante saette e lancie si gettano contro al diavolo, che lo feriscono e vinconlo.
Onde si legge nella Vita de’ Santi Padri, che ’l diavolo disse una volta a san Maccario: – Perché mi vinci tu? chè se tu digiuni, io non mangio mai; se tu vegghi, e io mai non dormo; se tu t’affatichi operando, io non ho mai riposo. – E rispondendo egli stesso la quistione sua, disse: – La tua umilità sola mi vince, la quale non ho né posso avere io. – E che l’umilità lo vinca, la Chiosa sopra la Pistola di san Paolo lo dice: Sia umile, e non prossumere di te medesimo, e potrai vincere. E questo pare che dicesse san Giovanni nella Pistola sua: Fortes estis, et vicistis malignum: Voi che siete umili, siete forti, e avete vinto il maligno; cioè il diavolo. E che l’umilità non si lasci mai vincere, dice santo Agostino: Solo colui è vinto che di sé prossume: solo vince chi per umìltà di sé non prossume. Ed è ragione; però che Dio com-
- ↑ Compendiano le stampe: di lacciuoli tesi.
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