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trattato della superbia. |
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lità ch’è in loro, quando fanno cose maravigliose, si reputano piccoli e tengonsi vili; che diranno coloro in loro iscusa, che, non avendo in loro niuna opera di bene o di virtù, elevandosi in superbia, si reputano e vogliono essere reputati degni e grandi? E imperò che le virtù sono rimedio de’ vizi, i quali sono infermità dell’anima, onde l’uno ha verso all’altro contrarietà, la qual’è di bisogno, però che, secondo la regola della medicina, le ’nfermitadi si curano per gli loro contrari;1 convenevolmente in questo trattato, dove s’intende di correggere e di sanare i vizi, si dee iscrivere delle virtù come di medicinali rimedi. E però, terminato il trattato di ciascun vizio principale,2 appresso iscriverremo delle virtù contrarie; acciò che l’uno contrario posto allato all’altro, si cognosca l’uno meglio per l’altro; e acciò che la medicina approssimata all’nfermitade, più efficacemente adoperi la sua virtude.
- ↑ Nel Testo: secondo l'arte delle medicine, le 'nfermitade si curano per lo contrario.
- ↑ Ivi: de'vizi principali.