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226 trattato della superbia.

aspetti l’opera1 del medico, e’ bisogna che tu gli mostri e squopra la ’nfermità. E Seneca dice: Confessare l’uomo e’ vizi suoi, è principio di salute. È un’altra ragione per che la superbia è malagevole a curare; imperò che ’l rimedio l’è nocimento, e la medicina l’è tôsco. Onde, quanto l’uomo ha più bontà e più senno, tanto spesse volte più ne sale in superbia; come mostra la Chiosa sopra quella parola2 che Cristo disse a’ Farisei: Si caeci essetis, non haberetis peccatum. E san Gregorio dice, che ’l celestiale medico non ragguarda con l’occhio della sua piatà coloro che sono infermi, e peggiorano della medicina per la quale doverrebbono megliorare.


Qui si dimostra come sono tre cose per le quali si può correggere la superbia.


Avvegna che, come è provato, malagevole sia curare3 il vizio della superbia, tuttavia non è impossibile. Onde san Tommaso, nella Somma, insegna tre cose, per le quali si cura e sana il vizio della superbia. La prima cosa è la considerazione della propria fragilità; della quale il savio Ecclesiastico dice: Quid superbis, terra et cinis? perché ti levi in superbia, terra e cenere?4 Non puote meglio il savio Ecclesiastico mostrare la viltà dell’umana natura, che considerare bene come noi vegnamo in questo mondo, e come noi ce ne partiamo morendo.5 Viene l’uomo in questo mondo conceputo e generato, nascendo; e come sia vile e brutta la materia seminale, e del padre e della madre, di che l’uomo si genera, non è bi-

  1. Le stampe del primo secolo e de Salviati: il riparo; e alla fine del periodo: la ferita. Varità non precedenti, come gli esperti veggono, dal senno degli autori, ma dall'occhio de' copisti.
  2. Tra le molte divergente del Testo dalle più lodate edizioni, questa, che non accettammo, e più particolarmente da avvertirsi: tanto più spesso è tentato di superbia, come si dimostra in quella parola ec.
  3. Il Manoscritto: malagerolmente si curi.
  4. L'edizione del Salviati: Perchè ti lievi in alto ec.; e quella del 25: Perchè ti levi tu in superbia, che se' terra e cenere?
  5. Sola qui la stampa del 25: Se noi consideriamo bene, e nel venire in questo mondo, nel viverci, e nel partire, morendo.