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elogio di iacopo passavanti. XVII

di altre persone di ogni grado e condizione.1 Fu a parte deposto il suo cadavere, essendo stato sepolto presso la cappella dei SS. Filippo e Iacopo della famiglia Strozzi, osservandosi un lastrone di marmo, in cui si vede in bassorilievo un religioso con un libro aperto in mano, forse denotante il Trattato della Penitenza, e sotto la figura un vuoto dove facilmente sarà stata l’iscrizione, che ora più non si legge.2 Di questo illustre domenicano fanno onorata menzione tutti gli scrittori di quell’Ordine; fra i quali il Padre Echard,3 cogli altri scrittori fiorentini: e quantunque si trovino poche memorie, pur potrà sperarsi avere maggiori notizie nella vita che, tra le altre degli uomini illustri del convento di Santa Maria Novella, va preparando il diligente P. Fra Vincenzio Fineschi,4 domenicano fiorentino, noto per altre sue letterarie fatiche.

Giuseppe Gentili dei FF. Predicatori.



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  1. Così nel Necrologio del convento: Fr. Iacobus Passavantis populi Sancii Pancratii, sacerdos, et predicator facundus et fervidiis. Fuit vir magnae religiouis et zeli, et in suis actibus et moribus circumcisus et coiitinens; audax et securus in veritate dicenda inpublico et in privato; tam expertus et dmtus in consiliis dandis, ut a Mojoribus et plurimis Civitatis esset in arduis consiliis requisittis, et in hoc singulariter nominatus. Ilic Ordinem Praedicatorum ingressus celalem teneram adliuc ducens, adeo profecit in scienlia et virtule, qiiod missua fuerit Parisios; linde rediens fuit Leclor Pisamis. Cum in Ordine annum quadragesimum transegisset, et fuisset ontiis pluribus Vicarius Domini Episcopi Florentini, anno 1357, die 15 junii, circa lertiam, ad occasum veniens viloe hujus, est honorifìce traditus sepolturae.
  2. Il luogo ove ora si vede il detto deposito, non è quello, essendosi dovuto trasferire, per la restaurazione ordinata da Cosimo I, l’anno 1565.
  3. Tomo I, pag. 646.
  4. La morte impedì al Fineschi di compire la sua opera intorno agli illustri uomini del Convento di Santa Maria Novella; e tra le carte da lui lasciate, che oggi sono nella Magliabechiana, come provenute dalla soppressione dei conventi, non trovasi cosa alcuna intorno al Passsavanti: bensì le vite intere di Niccolò da Prato, di Frate Angiolo Acciaiuoli e di Fra Simeno Salterelli.