cadere negli altri peccati gravi: come fa il savio medico, che per alcuna grave infermità lascia o fa lo ’nfermo cadere in una1 minore. E di ciò si potrebbono iscrivere molti essempli; de’ quali solo uno, per dire brieve, ne porremo qui.
Leggesi nella Vita de’ Santi Padri, che fu uno monaco, il quale, dimorato lungo tempo nel diserto in grande penitenzia e essercitato in molte virtudi,2 non avea quella umiltà che avere dovea coll’altre grandi virtudi; ma com’era in grande oppenione della gente, così era in sé medesimo, e tenevasi il maggiore degli altri. Ora, volendo Iddio umiliare la sua superbia, acciò che non perisse, permise che fosse tentato, e dalla tentazione vinto. Onde il diavolo si trasfigurò in abito e in figura d’una femmina giovane; e venendo di notte tempo alla cella di costui, cominciòssi a rammaricare molto dolorosamente della sua disavventura, dicendo com’ella era capitata in quel luogo diserto, e la notte oscura non le lasciava conoscere la diritta via; e ’l freddo grande, il quale mostrava con continuo tremito,3 l’affliggea; e la paura delle fiere salvatiche la sbigottia forte: e così, con lamentevoli voci e con lagrimosi sospiri dicendo il male suo, pregava il santo padre che non la lasciasse perire, e che per solo Iddio la ricevesse in qualche canto della sua cella. Mosso il santo padre a pietade e compassione di tanto cordoglio, prima aprì la finestra; e domandando d’appresso questa femmina diavolo, o questo diavolo femmina, della sua fortunosa condizione; e ella, vie più piangendo, dicendo la sua disavventura; alla fine aprì l’uscio e missela dentro. Dove richiesta se volesse mangiare e rispondendo di no, mostrava segni di grande freddura. Il
- ↑ Ediz. 95 e 85: in alcuna.
- ↑ Conobbero gli Accademici questa lezione, ch'è pur quella dei precedenti editori; conobbero ancora quest'altra: esercitazione di molte; e contuttociò diedero a imprimere: et esercitazione in molte ec.
- ↑ Ediz. 95 e 85: il quale dimostrava con grandissimo triemito.