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182 distinzione quinta — cap. vii.

dere quando si commette il peccato mortale e quando il veniale: la quale sarà dilettevole alle orecchie, e allo intendimento piacevole e grata; e sarà adornamento e perfezione di tutto il nostro libro.


Qui si dimostra s' e' peccati veniali si debbono confessare.


Séguita ora a dire quello che promettemmo di sopra nel settimo capitolo della confessione; dove avendo detto che cosa è peccato e che differenza è tra ’l peccato veniale e ’l mortale, promettemmo di dire se ’l peccato veniale si dovea confessare.1 Dove è da sapere, secondo che dicono i Santi, ch’e’ peccati veniali non sono propia materia della confessione; cioè a dire che non è necessità di confessargli, chè per sola la contrizione del quore dentro si possono perdonare. Tuttavia chi gli vuole confessare, è da lodare; e tale confessione è meritoria, e ha l’effetto suo. Ora si fa una quistione. Pogniamo il caso: egli è una persona che non ha veruno peccato mortale, ma solo veniali. Comandamento egli è della santa Chiesa che ogni fedel cristiano si confessi almeno una volta l’anno, e comúnichisi; e ciò è tenuto di fare per pasqua di Resuresso.2 Costui che non ha altro peccato che veniali, i quali non è tenuto di confessarli, sarà egli obbrigato al comandamento della Chiesa, da che non ha peccati mortali, i quali l’uomo è tenuto di confessare; ma solo veniali, i quali l’uomo non è tenuto di confessare? A questo dubio rispondono alcuni, e dicono: che in questo caso, per adempire il comandamento della Chiesa, è l’uomo tenuto di confessare i peccati veniali, almeno una volta l’anno. Alcuni altri dicono, che basta a questo cotale che una volta l’anno, quando si dee comunicare, si rappresenti al prete, e dica che non ha co-

  1. Anche il Salviati, come il nostro Manoscritto, abbrevia d'assai il secondo membro di questo periodo: cioè di dire se il peccato veniale si dee (la stampa: doveva) confessare.
  2. Ediz. 95: Resurrexi; 85: resurressi.